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Un bacio romantico

Foto Un bacio romantico Film, Serial, Recensione, Cinema

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Dopo la dolorosa rottura di una relazione, Elizabeth parte per un viaggio attraverso l’America. Si lascia alle spalle un bagaglio di ricordi, un sogno e un nuovo amico e va in cerca di qualcosa che possa dare sollievo al suo cuore spezzato.

Titolo originale
RegiaKar Wai Wong
CastNorah Jones, Jude Law, Rachel Weisz, Natalie Portman, David Strathairn, Hector A. Leguillow, LaVita Brooks, Nate Bynum, Chad R. Davis
GenereRomantico
Anno2007
Durata111' / 28 Marzo 2008
ProdFrancia/Hong Kong
ProduzioneBlock 2 Pictures Inc., Jet Tone Production Co., Lou Yi Ltd., Studio Canal
DistribuzioneBIM
Sitowebwww.myblueberrynights.es

Recensioni (2)

gabriargento Film Cinema
gabriargento
7

Il viaggio è un tema importante nel cinema di Wong Kar-wai. Lo era nel dittico In the Mood for Love - 2046, dove il viaggio sentimentale non riguardava lo spazio (che era relativamente piccolo) ma la passione; ma soprattutto lo era in Happy Together, che è il film che si presta di più ad essere paragonato ad Un bacio romatico - My Blueberry Nights. Nello straordinario film di dieci anni fa, una coppia omosessuale di Hong Kong se ne va in Argentina: le loro strade si dividono, e soprattutto per uno dei due inizia un viaggio alla scoperta di sè e all’insegna dell’esperienza, per poi rincontrare il suo amante. Oggi abbiamo una ragazza, Elizabeth, che esce da un’esperienza amorosa che l’ha segnata e incomincia a viaggiare. Prima siamo a New York, dove si confida con Jeremy, bellissimo proprietario di un locale che sforna deliziose torte ai mirtilli accompagnate da gelato. Poi siamo a Memphis e in Nevada. Il viaggio si concluderà in un’altra località che è bene non dire per chi non ha visto il film, ma che è molto facile immaginare. Wong Kar-wai, per il suo primo film inglese, non fa comunque il remake di Happy Together in versione etero-americana, ma continua ad usare il suo stile e il suo linguaggio. Un bacio romantico non punta ad essere comunque grande come quel film, tantomeno un capolavoro assoluto alla In the Mood for Love. Non lo può essere perché forse neanche Wong può più sfornare un’opera impeccabile (e 2046, pur essendo un bel film, non si poteva confrontare con il precedente). Il romanticismo e il sentimentale prendono piede sempre di più, ma non prepotentemente, bensì con una dolcezza che salva la pellicola. Sarà pure stato poco applaudito a Cannes, ma il pubblico a Torino sembra aver apprezzato, nonostante tutto. Sembra anche aver capito che dietro l’aria da storia d’amore si nasconde una storia di presa di coscienza, anche prima di essere una storia on the road. La storia di Elizabeth si fa seguire con delicatezza, e tra confronti, esperienze ed incontri importanti, lo spettatore potrà arrivare al finale “annunciato” comunque con un sorriso sulle labbra. Non è questo che ci si aspetta da Wong? Probabile, ma il suo film è fatto con sincerità anche se puzza di operazione commerciale (la scelta degli attori tutti conosciuti in primis). Ma Norah Jones è una scoperta davvero interessante, mentre Jude Law continua a fare breccia in tutti i cuori, così come la sensualissima Rachel Weisz. E Natalie Portman è sempre portentosa. Certo, qualcuno potrà poi parlare di abuso di (bellissime) luci, di una fotorafia (fin troppo) perfetta, e anche di una scelta azzardata e troppo abusata come quella di spezzettare le immagini. Il consiglio è di vivere Un bacio romantico guardando appunto quelle belle luci, sentendo le bellissime musiche, cercando di capire perché la pellicola sia comunque un film di Wong Kar-wai e di nessun’altro. Fino alla davvero bellissima immagine finale, che rivela l’anima più tenera del regista.

ceo_85 Film Cinema
ceo_85
8

Alla sua prima regia in lingua inglese, Wong Kar-way propone un film grondante di colore, passionale, tenero, morbido, surreale, delizioso.... Un film di personaggi, un road movie interiore, che mostra la decadenza emotiva di chi conosce la sofferenza, di chi non riesce a risollevarsi dal baratro in cui si finisce quando si perde il vero amore. Elisabeth (una straordinaria Norah Jones al suo esordio cinematografico) impersonerà la coscienza dei personaggi/simbolo, e comprendendo i loro tormenti, troverà il suo vero io. Kar-way gioca sui simbolismi, maestro nello sfruttare gli elementi di contorno, evidenziando tramite cromature e pigmenti, sequenze e personaggi, creando una vera e propria festa per gli occhi e per il cuore. Sarebbero tanti gli aggettivi azzeccati per descrivere parte di quello che questo film emana empaticamente, fa sbocciare sensazioni, talmente amplificate da renderle quasi toccabili, o annusabili, quali fossero profumi. Grazie ad un cast di prim’ordine (Portman abile caratterista, uno Strathairn devastato dal dolore, una Weisz di una vertiginosa bellezza, un Jude Law rassicurante e amorevole) il film resta marchiato a fuoco nella memoria, come un quadro o una foto, rendendo il tutto un’esperienza che non si dimentica facilmente. Menzione d’onore va alla colonna sonora, composta da brani jazz e blues ricercatissimi, che aiutano a creare l’atmosfera torbida e precaria della pellicola. Un film consigliato agli esteti, ai romantici, agli amanti delle attese e della buona musica. Sconsigliato a chi invece cerca ritmo costante e interattività, poiché il film scorre come un lungo pianosequenza, come un sogno onirico, nebbioso e allo stesso tempo psichedelico, contornato da rallenty e giochi a specchio, dialoghi al limite dell’assurdo eppur viscerali. Cesare Mangione

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